Laser ad alta potenza
Un laser ad alta potenza ha alta capacità di penetrazione nei tessuti umani dal momento che usa lunghezze d’onda comprese fra 600 e 1200 nm ed una potenza di picco di almeno 300W ed un elevato rapporto picco-durata impulso. Un laser con le caratteristiche appena descritte consente di unire l’effetto antalgico (antidolorifico) ottenuto con basse frequenze con l’effetto anabolico (di biostimolazione e rigenerazione tissutale) ottenuto con alte frequenze.
Nello specifico le reazioni fisiche di questa tecnologia terapeutica e gli effetti che può darci sui tessuti interessati da un danno acuto o cronico sono:
1
Riduzione del dolore
L’azione antalgica del laser si esplica sfruttando l’effetto fotoelettrico attraverso cui è possibile inibire la conduzione nervosa delle vie nocicettive (quelle responsabili della sensibilità dolorosa).
L’azione antalgica del laser si esplica sfruttando l’effetto fotoelettrico attraverso cui è possibile inibire la conduzione nervosa delle vie nocicettive (quelle responsabili della sensibilità dolorosa).
2
Riduzione dell’infiammazione
L’azione antiflogistica (antiinfiammatoria) si esplica sfruttando effetti di tipo biochimico e metabolico. Il processo infiammatorio acuto è un processo che l’organismo mette in atto per rispondere ad un danno tissutale di varia entità che può risolversi autonomamente in circa 72-96 ore. Nel caso l’infiammazione acuta non si risolvesse entro questo lasso temporale diventa fondamentale intervenire per evitare reazioni chimiche e metaboliche che possano portare gradualmente alla fase cronica dell’infiammazione, in cui è possibile avere alterazione della cicatrizzazione del tessuto danneggiato con conseguenti alterazioni funzionali.
L’azione antiflogistica (antiinfiammatoria) si esplica sfruttando effetti di tipo biochimico e metabolico. Il processo infiammatorio acuto è un processo che l’organismo mette in atto per rispondere ad un danno tissutale di varia entità che può risolversi autonomamente in circa 72-96 ore. Nel caso l’infiammazione acuta non si risolvesse entro questo lasso temporale diventa fondamentale intervenire per evitare reazioni chimiche e metaboliche che possano portare gradualmente alla fase cronica dell’infiammazione, in cui è possibile avere alterazione della cicatrizzazione del tessuto danneggiato con conseguenti alterazioni funzionali.
3
Riduzione dell’edema
Sempre utilizzando gli effetti biochimici e metabolici del laser è possibile ottenere l’azione antiedemigena (cioè di riduzione dell’edema). Un eccesso di edema nei tessuti ed il mancato riassorbimento nei normali tempi fisiologici, conseguente ad un trauma o ad un sovraccarico funzionale può determinare la cronicizzazione del danno. L’azione antiedemigena del laser ci consente di evitare tale eventualità andando ad agire sul sistema venoso e linfatico responsabile del corretto processo di riassorbimento dell’edema.
Sempre utilizzando gli effetti biochimici e metabolici del laser è possibile ottenere l’azione antiedemigena (cioè di riduzione dell’edema). Un eccesso di edema nei tessuti ed il mancato riassorbimento nei normali tempi fisiologici, conseguente ad un trauma o ad un sovraccarico funzionale può determinare la cronicizzazione del danno. L’azione antiedemigena del laser ci consente di evitare tale eventualità andando ad agire sul sistema venoso e linfatico responsabile del corretto processo di riassorbimento dell’edema.
Servizio svolto nelle sedi di
- TREVISO
- MOGLIANO VENETO